Meditazioni


LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA 
Lettura Biblica Isaia 30:15"Poiché così aveva detto il Signore, l'Eterno, il Santo d'Israele. Nel tornare a me e nel tenervi in riposo starà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia starà la vostra forza; ma voi non l'avete voluto!" La quiete! Stato di tranquillità esterna, non turbata da agitazioni e da rumori. Quante volte uscendo da casa per passare una giornata altrove, rientrando abbiamo sospirato quel dire famoso: "Casa dolce casa!", specialmente se il tempo trascorso all'aperto è stato teso e faticoso per non dire opprimente! Dopo tanto stress, poi, non credo che ci verrebbe subito voglia di uscire per imbattersi nel vortice del caos. Nella vita di questo mondo di confusione l'uomo si è smarrito e ha perso l'orientamento per ritrovare la strada di "casa", quella dimora dove solo può trovare pace e sicurezza. Sono innumerevoli, tra i nostri contemporanei, quelli che assumono regolarmente dei tranquillanti per calmare le loro angosce, oppressioni e ansie. Gesù solo è la via che conduce a quella casa, che altro non è: che ritrovarsi al fianco del Creatore. Se cerchi quella casa sappi che nessuno può andare al Padre se non per mezzo di Gesù che è morto per noi. Paolo fa una dichiarazione& , benefica, "Certa è questa parola e degna d'essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo" (1Timoteo 1:15).( L'appello è affinché potessimo accettare l'invito di tornare a colui il qual è l'unico in grado di dare riposo e salvezza alle nostre anime. I frangenti della vita si fanno innanzi impetuosi e, naturalmente, ne siamo spaventati ma Gesù sussurra ai suoi discepoli: "Perché avete paura, o gente di poca fede"? "Gesù levatosi, sgridò i venti ed il mare, e si fece gran bonaccia" (Matteo 8:26). La vita oggi non offre che preoccupazioni e inquietudini da lasciarci stressati, e di più il tempo scorrendo spietato fa paura di un domani incerto che porta sempre maggiori pensieri.( ( "I pensieri cattivi sono in abominio all'Eterno, ma le parole benevole son pure agli occhi suoi" (Proverbi 15:26). Non ci sfugga di mente una meravigliosa promessa di Dio nei momenti più tristi della nostra vita. Il salmista rincuora "Male alcuno non ti coglierà, né piaga alcuna s'accosterà alla tua tenda" (Salmi 91:10). Per nove mesi, il battito del cuore materno, ha caratterizzato la vita del bambino; al tonfo ripetuto, egli è diventato ogni giorno più grande, più completo. Non aveva luce per confortarlo, tutto quello che lo rendeva sicuro e tranquillo era il rumore del battito del cuore di mamma. Poi all'improvviso, questa piccola vita, si ritrova catapultata fuori e tra tutti le istigazioni che lo circondano, quello che in realtà ricerca è di poter udire ancora il battito umano. Gesù consiglia ai discepoli e a noi tutti. "Venite ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco". "Difatti, era tanta la gente che andava e veniva" (Marco 6:31). Il salmista trova riposo& "Come un bimbo divezzato sul petto della madre tale è l'anima mia Signore" (Salmo 131).                                                                                                                                                                                                                                                                                              
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"Il dio di questo mondo ha accecato le menti degli increduli, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio." (2 Corinzi 4:4) "Una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo." (Giovanni 9:25)
NON VOLER CREDERE                                                                   
"È solo con il cuore che si vede bene, l'essenziale è invisibile agli occhi". Questa massima è confermata dall'esperienza umana. Quando il Signore Gesù guarì un cieco nato, diede una prova inconfutabile di essere "da Dio" (Giovanni 9:33), il Messia promesso, secondo le parole del profeta Isaia: "Io, l'Eterno (...) farò di Te la luce delle nazioni, per aprire gli occhi dei ciechi" (Isaia 42:6-7). I rabbini, gli scribi e i farisei lo sapevano bene. Eppure, quando il mendicante cieco, conosciuto da tutti, ritornò guarito dalla vasca di Siloe, rifiutarono di credere! L'interrogarono a lungo, lui e i suoi genitori, tentano di mettere in dubbio la sua buona fede, lo ingiuriarono e lo scacciarono dalla Sinagoga. E, fuori dalla Sinagoga, il Signore Gesù l'incontrò e si rivelò a lui come il Figlio di Dio. L'uomo vide con gli occhi ed il cuore Colui che lo aveva guarito e L'adorò. I veri ciechi sono coloro che si trovano nelle tenebre morali. Un miracolo non convince chi ha deciso di respingere Gesù Cristo. L'incredulo nega l'evidenza. Non può credere, perché i suoi occhi sono accecati e il suo cuore indurito (Giovanni 12:40). Ma chi apre il cuore all'amore del Signore viene definitivamente trasformato. Un inno cantato nelle nostre chiese dice: " apri i miei occhi Signore, aprimi gli occhi del cuore voglio vederti". Si Gesù apri i nostri occhi!

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